lunedì 21 maggio 2012

"Rapsodia degli amori perduti":quando la passione conduce diritto alla verità

Un passato che permane prepotentemente ancorato al presente, rivissuto nei luoghi, nella mente e nel cuore di Mara, affermata giornalista e protagonista del nuovo libro di Gabriella Di Luzio “Rapsodia degli amori perduti” edito da Galassia arte. Ricordi che sanno d’amaro tormentano l’animo della ormai non più giovanissima donna ancora alla ricerca di celate verità.  Mara è una donna di successo, disinibita, che ha goduto e gode della vita, una vita  costruita a propria immagine e somiglianza, così come lei l’aveva sempre  desiderata. Un’esistenza condotta tra i trastulli di una Milano avanguardista ed una seducente Napoli. Amori consumati, persi e rubati tra paradisiaci angoli del mondo. Una vita perfetta all’apparenza, un’opera d’arte come direbbe il caro D’Annunzio. Ma è solo oltrepassando le barriere di quell’ ostentato lusso, minuziosamente descritto, che si scorge la vera Mara. La donna presente in ognuna di noi. Tenera amante ma peccaminosa a letto. Sentimentale e perversa “Lilith” all’occorrenza. Mara è l’essenza femminile che coniuga amore allo stato puro e sesso travolgente. Leggendo il libro risulta difficile non identificarsi nel personaggio o, quanto meno, coglierne delle affinità, la brava autrice s’improvvisa lettrice dell’anima, un’anima denudata che compenetra nel cuore e nell’io delle donne. Un testo che emoziona, che commuove quello della Di Luzio. Nonostante, l’amore sia l’elemento imperante, il romanzo non risulta essere una banale narrazione di storie sentimentali, ma di converso si evince un intenso lavoro d’introspezione. Anche i personaggi maschili giocano un ruolo importante, emergono personalità diverse tra loro. Gli uomini di Mara sono affascinanti, benestanti, voluttuosi ma anche teneramente fragili. Dall’amato imprenditore Carlo, alla tormentata storia col giornalista Cesare sino a giungere all’ acerbo amore consumato col giovane Luca, la bella giornalista ha dovuto più volte colmare dei vuoti, metabolizzare le perdite, morire ad ogni abbandono e rinascere a nuove emozioni. Tre sono stati i suoi grandi amori, quante le sue aspettative di donna felice, quanti i dispiaceri che  porta dentro, rivissuti in ogni momento, in ogni attimo e istante della sua esistenza. Tra flash back e nostalgici ricordi ,Carlo, Cesare e Luca sono fantasmi costantemente presenti nel quotidiano vivere, come ferite non cicatrizzate che si alternano in una sequenzialità atemporale e disordinata. E Mara li ricorda tutti, con amarezza. Le vicende amorose che la protagonista sovente rimembra diventano espressione di una scrittura matura ed espressiva e a tratti audace.
Frequenti sono i richiami alle notti folli dove un raffinato ed intrigante erotismo, abilmente descritto dall’autrice, mette a nudo un’incontenibile passione che va ben oltre la materialità del piacere carnale. Mara si nutre di ricordi  ma custodisce dentro di sé anche un segreto inconfessabile. Ma nel momento in cui prevale in lei la rassegnazione ad un eluttabile destino, la vita, per pura casualità o per giustizia divina le riserva una piacevole sorpresa. Una famosa citazione del poeta libanese Gibran Kahlil Gibran  recita “Quando ho piantato il dolore nel campo della pazienza, mi ha dato il frutto della felicità.”Adesso Mara potrà raccogliere il suo frutto più bello, potrà accogliere l’amore più grande, eterno ed ingiudicabile. E non solo... Anche l’amore della porta accanto. La storia di Mara e dei suoi amori è la storia di tutti, qualsiasi lettore si troverà a rivivere frammenti della propria vita, gioie, dolori, stati d’animo nonché comportamenti. Il libro non è autobiografico come puntualizza la scrittrice ma biografico, e in quanto tale attinge dalla vita reale. Corredato dalla prefazione di Sandra Milo, il lavoro della Di Luzio vuole essere un accorato appello alla vita dove la sofferenza è solo un intervallo che prelude a nuove emozioni.
Corinne Bove
La scrittrice Gabriellla Di Luzio 

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