venerdì 18 luglio 2014

Le diciassette storie di Barbara Goti per "Il tempo è un'invenzione" il libro della narratrice livornese edito da Homo Scrivens

E’ pensando ai suoi aforismi “Sono vivo e questo è sempre il punto di partenza ad ogni età” e “Non mi piacciono le persone fragili. Come vetro si spaccano, e i frammenti tagliano”. Ovvero a quelle intriganti massime che esprimono in forma sintetica tutto il pensiero morale ed il sapere pratico della scrittrice Barbara Goti, che si può fare la conoscenza con i personaggi del suo libro “Il tempo è un’invenzione”. Edito da “Homo Scrivens” per la collana “La stanza dello scrittore”, il lavoro dell’apprezzata narratrice livornese propone diciassette storie, raccontate in prima persona. Diciassette momenti di vita che partendo dal delicato e complesso adattamento di una adolescente ed attraversando a livello introspettivo tutte le età dell’esistenza umana, giungono alla matura consapevolezza della terza età. E così infondendo nell’animo del lettore una sorta di sensazione d’attesa capace di pervadere ogni cosa pur rimanendo sospesa in una dimensione avulsa dal tempo, il libro della Goti s’inoltra nella conoscenza di diciassette bozzetti di vita ognuno dei quali si pone in modo diverso nei confronti della realtà. Contemplando tutti i temi della concretezza, dell’ effettività, della materialità, della tangibilità e della verità umana, le realtà espresse dalla autrice risultano spesso difficili, pur mantenendo per il modo con cui sono narrate un andamento dal forte impatto emozionale. Perfettamente in equilibrio tra lo scanzonato e l’ irriverente ed ancora, tra lo spassoso  ed il doloroso, “Il tempo è un’invenzione” trasmette a chi legge un incontenibile impulso di curiosità riferito a quegli stessi personaggi che popolano le pagine e che risultano da subito da analizzare, da amare oppure odiare. In barba alla superstizione, i diciassette personaggi dalle diverse età, sesso e condizioni sociali che compongono le altrettante storie del libro, finiscono per trasformarsi  in vari esempi di drammi umani, i quali,  tendono ad esemplificare l'evoluzione dell'uomo sulla terra. Partendo dalle parole di Sigmund Freud "C'è una storia dietro ogni persona. C'è una ragione per cui loro sono quel che sono. Loro non sono così perché lo vogliono. Qualcosa nel passato li ha resi tali…", Barbara Goti, dalla quindicenne di nome Melania, dapprima obesa e poi anoressica, protagonista della prima storia, al vecchio hippy innamorato della vita, della musica e dell'energia, artefice dell’ultimo racconto, offre un libro ricco di suggestioni e sfumature umane sempre animato da una sottile ironia dai tratti amari. Carico di compassione e di disperata ricerca d’identità, “Il tempo è un’invenzione” riesce ad infondere nel lettore, una lunga serie di emozioni psicologiche e sensoriali  tracciando il doloroso percorso di chi sembra rincorrere la via della redenzione e di una pace interiore capace di guarire la propria anima squarciata. Lasciando trasparire da personaggi come Piddu il ritardato; Caterina l’amante; Dario l’artista; Gerardo il tossicodipendente e Margherita la cinquantottenne desiderosa di vita,  tutta l’umanità ed il patimento di chi perseguitato dalle sventure terrene e fisiche  implora una via di scampo, il libro riesce a portare abilmente tra le sue pagine tutte le sfumature di chi cela dietro le apparenze un continuo e devastante martirio interiore. Perfetto quadro di tragedie sospese sull’antico contrasto tra la purezza e la corruzione, l’ umanità e l’ egoismo, la vita e la morte, “Il tempo è un’invenzione”, ha la valenza di un testo che, a proposito ancora dell’autrice, conferma la profondità e la bellezza di un forma di scrittura colta e pregna di significati in grado poco alla volta di illuminare le oscurità di esistenze dalle inconfessabili verità. Come prede di crudeli giochi del destino, i sofferenti e misteriosi personaggi immaginati dalla Goti, partendo dal loro disperato bisogno d’amore danno forma ad una narrazione satirica e surreale, struggente e delirante che travolge la mente di chi nel leggere osserva il calvario ed il sacrificio di esseri  spaccati a metà tra corpo e anima.
Francesca Giorgio 

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