mercoledì 30 gennaio 2013

"Basilico a Natale" e le emozioni sensoriali del nuovo libro di Rosi Padovani


di Giuseppe Giorgio 
Emozioni sensoriali quelle scaturite dal nuovo libro di Rosi Padovani. Sensazioni fatte di antichi sapori ed intimistici ricordi familiari che con il titolo di “Basilico a Natale” conducono il lettore in un mondo ovattato dove tutto sembra più buono e genuino. E così, grazie alla sua prima piccola opera letteraria, colei che ha portato con i suoi testi “La genovese”, “La parmigiana di melanzane”, “Ragu” e “Sartù”, il “Teatro in cucina”, raccontando ed unendo in forma drammaturgica, ricordi, sentimenti, passioni e piaceri per il palato, riesce agevolmente a tradurre i sapori in qualcosa capace di  contribuire a rendere la vita valevole di essere vissuta.  In un’epoca di cinismo, dove tutto è fagocitato nel nome del consumismo, la voglia di emozionarsi ed emozionare dell’autrice Padovani, si trasforma in una benefica terapia per il corpo e per l’anima. Utilizzando la buona cucina come uno strumento capace di evocare tutti quegli stati d’animo che passando per la bocca si fissano nella mente per l’intera esistenza, l’artefice del delizioso libro pubblicato dalla Giammarino Editore con la prefazione di Roberto Azzurro, riesce piacevolmente ad associare alcune delle più tipiche specialità culinarie partenopee con dei flash back di vita vissuta fatti di tradizioni, intimità materne, calori familiari ed antichi momenti conviviali dove il  mangiare si tramuta nella celebrazione di un rito. Pur non cadendo nella trappola dell’autocelebrazione, con quella che può essere definita come una sorta di autobiografia dell’anima scandita dai profumi ed i sapori di una vita, Padovani,  attivando tutti i suoi cinque sensi, tramuta le ricette di famiglia in magiche pozioni di benessere interiore. Ecco allora che il ricordo di una frittura di alici mangiata di nascosto dai parenti che avrebbero, invece, dovuto sostenerla durante il travaglio del suo primo parto e quello di una parmigiana di melanzane sostituita alla torta per il primo anniversario di matrimonio, per l’autrice di “Basilico a Natale” diventano sinonimo di una vita fatta di luce e di gioia. Il grande attore fiorentino Paolo Poli ha affermato: “credevo che questo fosse il secolo del sesso, invece è il secolo della cucina…”. Ebbene, è proprio confermando questa autorevole citazione che con il suo libro, la napoletana novelliera del gusto, induce il lettore più attento a pensare al filosofo e critico della religione tedesco, Ludwig Feuerbach. Avallando con parole incantatrici ed una forma espressiva lineare e schietta la teoria del sensualismo, intesa come risoluzione compiuta di una teologia capace di superare ogni divisione tra uomo e mondo, corpo e spirito, Rosi Padovani, con dei lievi e delicati ricordi animati dall’affetto, dall’unione familiare, nonchè dal fattore cucina, raggiunge con semplicità estrema degli altissimi apici di contenuto. Considerando che passione, amore, fame, rappresentano senza ombra di dubbio l’esistenza di qualcosa, “Basilico a Natale” raccoglie l’essenza del vero principio della vita e del pensiero umano. Parlando ancora di Feuerbach, quindi e dell’uomo che è ciò che mangia ed ancora, dissertando sul concetto secondo il quale per pensare meglio dobbiamo alimentarci meglio, si potrebbe addirittura paragonare l’elegante libro deliziosamente illustrato dall’artista Lello Esposito, ad un piccolo breviario vita serena, dove, l’apparentemente allegro filosofare così vicino alle linee hegeliane diventa missione per un’esistenza migliore . 
*Pubblicato sul quotidiano Roma del 2 dicembre 2012

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