Un
altro omicidio impegna l’enigmatico e affascinante commissario Ricciardi, personaggio
della fortunata ed appassionante saga letteraria scaturita dalla penna
dell’autore Maurizio De Giovanni. Con “Vipera, nessuna resurrezione
per il commissario Ricciardi”, il thriller edito da Einaudi per
la collana Stile Libero Big, che già tanto successo ha
riscosso nelle librerie di tutta Italia, De Giovanni conduce subito il lettore in
una dimensione fatta di intrigo, passione e mistero, tutti elementi che ruotano
intorno alla protagonista del caso in uno dei più rinomati bordelli di Napoli.
Situato nella elegante via Chiaia, il “Paradiso”, con il nome che coglie le sfumature del sacro
e profano, diventa teatro di insospettabili accadimenti passionali, in cui i
personaggi recitano la loro parte e la propria ineluttabile esistenza,
incarnando quei sentimenti terreni e reali e contribuendo oltremodo a dare
dignità persino all’amore in un contesto di lussuriose e trasgressive voglie. Manca
una settimana alla Pasqua, Maria Rosaria Cennamo, detta Vipera, la più bella
prostituta del bordello, viene trovata morta nella sua peccaminosa stanza.
L’ultimo cliente sostiene di averla lasciata viva, il successivo, invece,
dichiara di averla trovata già morta. Nonostante la sua ineguagliabile
bellezza, Vipera aveva pochi clienti, appena due. Ed è proprio da questo
apparentemente semplice particolare che partono le complesse indagini del commissario
Ricciardi coadiuvato dall’immancabile brigadiere Maione e dal fedele compagno
Dottor Modo. Il caso coinvolge diversi personaggi che nel pullulare intorno
alla figura della bella prostituta e nel produrre diverse motivazioni, tra misteri celati e sospetti destati, danno vita
a situazioni intrecciate che in apparenza potrebbero rendere ognuno di loro
colpevole. Qual è stato il movente? Invidia? Amore? Chi conosce la storia di
Ricciardi non può che aspettarsi colpi di scena. I personaggi prendono forma
nelle parole dell’autore, lo stile rende vivida ogni situazione, ogni movimento
al punto che il lettore è proiettato in prima persona nelle pulsanti pagine, fino
a compenetrarsi nelle vicende, nei luoghi e nei vicoli di una città a cui De
Giovanni restituisce dignità, la
Napoli del 1932. La
Napoli fascista, insomma, dove le camicie nere s’incontrano e
si scontrano nei cupi e stretti vicoli,
dove l’obbedienza al regime richiede particolari etichette, dove lo storico
Gambrinus resta pur sempre emblema di una città che in ogni suo angolo ha
qualcosa da raccontare. Ambientando il romanzo in uno dei luoghi di “compravendita”
del sesso, l’autore inserisce l’elemento romantico, dell’amore impossibile e
puro… perché, appunto, non consumato. Alla fine la domanda che sorge spontanea
è: può coesistere l’amore quando parliamo di bordello? Se a scrivere è Maurizio De Giovanni, ed è
questa la conseguente risposta, c’è d’aspettarsi davvero di tutto. In
conclusione, con “Vipera, nessuna resurrezione per il commissario
Ricciardi”, ecco un nuovo giallo “made in Naples” capace di affascinare i
lettori dalla prima all’ultima pagina.
Corinne Bove
Autore Maurizio De Giovanni
Editore Einaudi, Stile
Libero Big
Pp 312
Euro 18.00
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