mercoledì 30 gennaio 2013

Rosanna Bazzano e le sue "Lune d'Agosto" sulla rotta dei miti e dell'Egeo

Giuseppe Giorgio con Rosanna Bazzano

di Giuseppe Giorgio
E’ un viaggio che parte dal cuore quello di Rosanna Bazzano, una sorta di avventurosa spedizione alla ricerca di una rinascita interiore fatta soprattutto d’amore. Con “Lune d’Agosto”, il suo libro di poesie edito da Intra Moenia, seguendo il suono delle onde che si infrangono sugli scogli ed immergendosi tra i riverberi di una luna ora nuova, ora crescente, ora piena, ora calante, grazie alle sue 31 composizioni, proprio quante sono le lune che compongono l’arco di tempo del mese d’agosto,  Bazzano proietta nelle menti dei lettori gli echi di porti ora lontani, ora vicini, saturi di essenze fatte di quello stesso mare da dove si parte per raggiungere quel confine che lo unisce al cielo. Uno splendido viaggio quello intrapreso dalla poetessa sicula di nascita ma napoletana d’adozione,che per affrontare al meglio il suo emozionante itinerario tra l’A16 e le coste dell’Egeo, sembra porre nella sua immaginaria valigia tutte le sensazioni tratte da una dimensione da sogno dove le evocazioni, i personaggi mitologici, le metafore, le preghiere d’amore, l’eros, sembrano partire dal cuore per poi farvi ritorno. Un viaggio nell’anima, quello che Rosanna Bazzano affronta, un percorso sublime  capace di attraversare lo spirito ed il mediterraneo fino a raggiungere i  lidi di terre lontane del sud sicuri e benefici approdi per corpi smarriti e delusi. Un’anima mediterranea, quella della sognante poetessa, lievemente sospesa sulle rive di un mare greco intenta a rimirare attraverso le fasi lunari le tappe di un viaggio dello spirito alla ricerca di un amore capace di andare  al di là del corpo e delle pulsioni cerebrali. Un viaggio di sensazioni, illuminato dalla luna in una dimensione spesso popolata da personaggi di omerica memoria come Calipso e di mitologica essenza come Gorgone. Un itinerario che mutandosi in una sorta di via Crucis dell’anima appena illuminata dal chiarore lunare, vede la femminea viandante errare senza tregua alla ricerca di una interiorità fatta di sentimenti estinti che potrebbe anche chiamarsi  “Itaca”. Muovendosi sulle sponde di quella stessa terra all’ombra del Monte Olimpo, Rosanna Bazzano, come una donna errante in un mondo vuoto e malinconico, alla fine del suo viaggio  sembra poi trovare l’essenza di quell’amore fatto ancora, come affermava Shakespeare, della stessa materia dei sogni. Ma proprio quando crede di poterlo stringere tra le mani, proprio quando pensa di potere dare un volto a quell’incerto del suo cammino, s’accorge infine di ciò che lei stessa definisce con sintesi quasi ungarettiana “La forma piena delle cose vuote”. Donna, madre, amante, sognatrice, icona di un mondo ancora incontaminato, l’autrice, nel mentre osserva la luna proiettare sulla terra la luce dei raggi di sole riflessi sulla sua superficie, sembra fare a sua volta chiarore e chiarezza sulle verità umane come pure sulle bugie. Segreti, amori, amanti sazi di piacere, carezze e peccati nelle 31 poesie della Bazzano sembrano fondersi tra loro per dare vita, supportate anche dalle forti emozioni visive dei disegni di Simona Valentino, ad un unico amplesso letterario fatto di tempi lontani ed antiche magie. Salpando dalle coste di una Napoli migrante e saracena, lasciandosi guidare dalla luce lunare e cullare dalle onde in una sorta di traversata nel profondo Io, la Bazzano con le sue “Lune d’Agosto”, ammalia e trascina, lasciando riaffiorare nella mente, tra carducciani “sciabordii,  ora il pensiero del neogreco Kavafis, ora la visione di Annamaria Ortese di “un mondo fatto da Dio, col vento, il sole, e laggiù il mare pulito, grande”. 


1 commento:

  1. Che dire? Le tue parole vibranti sono musica per i miei versi di vento e di mare...
    Buon blog a te e complimenti... (Bella foto) :)

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